Sole: italiani pigroni…

A porre l’accento su questo fenomeno preoccupante è Patrizio Mulas, presidente dell’ADOI (Associazione dermatologi ospedalieri italiani), nel corso della convention milanese organizzata insieme a La Roche-Posay per lanciare la campagna di sensibilizzazione anti-melanoma “myskincheck”.
Mulas mette in guardia dagli errori più comuni legati all’esposizione solare, come offrirsi ai raggi nelle ore più calde del giorno e applicare schermi e cosmetici dopo-sole in modo superficiale e discontinuo. Poche e semplici norme che, se prese alla leggera sulla spiaggia o in montagna, vengono completamente ignorate nella vita quotidiana, come se il sole smettesse di ustionare nel traffico delle strade, nei parchi e nelle terrazze delle città. E questo, sottolinea Mulas, vale tanto al centro-sud quanto nel foschioso nord-Italia dove, anzi, gli effetti dei raggi solari abbinati all’effetto smog possono provocare persino danni ulteriori.
Così il presidente approfitta per ricordare la necessità di ricorrere alla protezione anche durante lo shopping cittadino, nelle passeggiate, in pausa pranzo – in una parola – sempre, quando ci si lascia baciare dai pericolosi raggi di Apollo. E nel caso in cui, soprattutto per le donne, non bastasse la minaccia di un cancro della pelle a spingerele verso un uso ‘cittadino’ dei solari anti-Uv, Mulas ricorda che viso, braccia, gambe, mani e, soprattutto, decolleté, saranno i primi a risentire degli effetti d’invecchiamento cutaneo provocati dalla scarsa prevenzione.
Il tuo commento è sicuramente riferito a questo articolo:
http://chepelle.altervista.org/wordpress/abbronzatura-integrale-si-ma-col-bikini.html
…
se qualcuno sa o ha provato sulla propria pelle il funzionamento di questo bikini può lasciare una testimonianza… 😉
Peccato che ci sia chi dice che non funziona… almeno stando a queste foto: http://www.maguardaunpo.it/moda/kiniki-bikini-abbronzatura-segno-funziona
Sarà vero?