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Posted by on Set 12, 2008 in Dermatologia, Ricerca, Staminali | 0 comments

Ringiovaniamo la pelle con il Tè Verde

TèTra le varie proprieta’ del te’ verde, ve n’e’ una inaspettata, scoperta da un ricercatore, che potrebbe rivoluzionare i trattamenti per le malattie e le lesioni della pelle.
Il dott. Stephen Hsu, biologo cellulare presso il Medical College of Georgia Department of Oral Biology, dopo aver raccolto informazioni per anni sulle caratteristiche di questa pianta, ha scoperto che i suoi componenti chiamati polifenoli contribuiscono ad eliminare i , che possono, alterando il , causare il cancro.
Nel suo ultimo studio si e’ focalizzato su un polifenolo in particolare, quello che e’ piu’ abbondante nel te’ verde, ed e’ chiamato EGCG.
Egli ha raccolto dei normali campioni di cheratina (pelle), e ha comparato la crescita della pelle da sola e combinata con l’EGCG. La scoperta e’ stata che questa sostanza e’ in grado di riattivare le cellule che stanno per morire.
Infatti, la pelle umana e’ composta da tre strati: epidermide (lo strato piu’ esterno), derma, ed ipoderma (quello piu’ interno). Sostanzialmente, le cellule della pelle sono in continuo rinnovamento. Le cellule staminali di partenza (contenute nell’ipoderma) sono ancora indifferenziate, ma si dividono molto velocemente. Quando “emigrano” verso l’epidermide, inizia la vera e propria differenziazione. E’ in questo passaggio che perdono gran parte della loro attivita’ e della loro energia: infatti, fornendo continuamente acqua per proteggere i tessuti, lentamente muoiono. Nell’arco di circa un mese avviene l’intero processo, con un continuo ciclo di rigenerazione cellulare pressoche’ infinito. E qui entra in gioco il ruolo dell’EGCG.
Sembra infatti, che questo polifenolo abbia la capacita’ di “ringiovanire” le cellule dell’epidermide, ossia quelle piu’ fragili. “Quando vengono esposte all’EGCG, le cellule “vecchie” ricominciano nuovamente a dividersi”, spiega il dott. Hsu. “Riproducono DNA ed energia. In pratica, si riattivano. Ci sono ancora molte cose sconosciute da analizzare, ma se siamo in grado di energizzare le cellule moribonde, probabilmente possiamo migliorare le condizioni della pelle in generale.”
Una scoperta del genere e’ utilissima per malattie come la psoriasi, le ulcere, la rosacea, le ustioni, o per la debolezza delle cellule epidermiche causata dal diabete.

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