Ricostruzione unghie cancerogena?
Una seduta di manicure, un po’ di gel e un fornetto per fissarlo sull’unghia: un gioco da ragazzi per avere sempre unghie impeccabili, anche se si cucina o si ha poco tempo o si è dedite al giardinaggio o semplicemente si è allergiche all’eccesso di cure.
Ma il prezzo per avere mani principesche non è certo sottovalutabile e come sostiene Chris Adigun, autore di un recente studio dedicato all’impatto della ricostruzione delle unghie, «Le donne che usano con frequenza la ricostruzione con il gel dovrebbero valutare il rischio di cancro della pelle».
Sono i fornetti utilizzati per asciugare e cristallizzare il gel a essere messi dai medici sul banco degli imputati, rei di emettere raggi forti quanto quelli delle lampade solari, con l’aggravante di non essere nemmeno regolabili. Chris Adigun come primo argomento usa il buon senso. Insomma, prima ancora di parlare di patologie tumorali, questa abitudine allo smalto permanente non è sana, poiché eventuali infezioni o macchie sospette rimangono chiaramente nascoste dal colore, mentre prodotti chimici non ben identificati a base di acetone indeboliscono eccessivamente le unghie. Inoltre i fornetti fissatori sarebbero ad alto rischio per i tumori dermatologici, anche se ovviamente non si può ancora stabilire in che misura. L’uso di una crema protettiva ad ampio spettro potrebbe essere un utile strumento preventivo, ma in tutti i casi secondo Adigun sarebbe bene che il gentil sesso usasse in modo un po’ più parsimonioso la tecnica della manicure con gel.
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