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Posted by on Nov 4, 2009 in Cosmetici, Dermatologia, Notizie | 2 comments

Pericolo cosmetici “sbiancanti”!

NeraMovate, Neoprosone Gel, Hyprogel, Fashion Fair Cream Fast Action, Mekako, Skin Light, Maxy Light. Costo, dai 7 ai 10 euro. Prodotti anche nel Nord Ovest, esportati (legalmente) chissà dove e re-importati (illegalmente) in Italia. C’è una rete che li offre ai negozi cinesi, africani e peruviani.
Li comprano uomini e donne africani che vogliono sbiancare la propria pelle.

Pericolosi: in grado di provocare lesioni permanenti, di alterare irrimediabilmente il pigmento (macchie blu e bianche), di deturpare il volto e di innescare anche patologie tumorali.

Nei reparti di Dermatologia degli ospedali torinesi già sono in cura i primi casi di soggetti deturpati dagli effetti collaterali di questi farmaci tossici e proibiti.
La punta dell’iceberg: perchè pochissimi soggetti si presentano in ospedale, una volta comparsi i sintomi, spesso irreversibili. Gli «sbiancanti» dilagano nei negozi multietnici di Torino, soprattutto in San Salvario e a Porta Palazzo.

Velenosi: troppo alto il principio attivo dell’Idrochinone e Cortisone, le due sostanze base che promettono il miracolo. Nonostante le confezioni allettanti, la grafica rassicurante. Prodotti fuori legge, venduti senza paura, né rispetto della legge, sui banconi dei molti market e bazar di proprietà dei cinesi o dei centrafricani che popolano i quartieri melting pot.
Contengono in realtà sostanze altamente tossiche e lesive della pelle. Un fenomeno diffuso, forse o soprattutto il disperato tentativo di occidentalizzarsi nel più breve tempo possibile.

Veleni esposti in vetrina, come fossero innovative creme di bellezza. L’ispettore Roberto Vergano, che guida la Squadra amministrativa del Commissariato Barriera Nizza, coordinato dal dirigente, il vicequestore Salvatore Sanna, ha controllato, e colpito con decine di denunce penali e di sanzioni, negozi etnici e sexy shop, nelle mani di commercianti centro-africani, cinesi maghrebini e peruviani. Reati gravi: manipolazione e vendita di prodotti (fino a 5 anni di carcere) ed esercizio abusivo della professione.
Le 110 confezioni sequestrate nei giorni scorsi sono state prodotte da un laboratorio chimico di Milano. Nelle specialità legali in Italia, in stato liquido (servono per la tintura dei capelli), la percentuale di Idrochinone non supera lo 0,2 per cento. Negli «sbiancanti» può superare il 3 o il 4 per cento. Idem per le creme e pomate a base di dosi massicce di cortisone. Tra gli effetti più devastanti, l’assottigliamento del derma e danni vascolari. Si trovano tuttora nei market di via Galliari, via Berthollet, via Belfiore e corso Regina Margherita.

C’è una profonda radice culturale – prima del mito dell’Occidente, del rifiuto della discriminazione, della sindrome di – che si perde nei paesi d’origine, in Congo, in Nigeria, in Camerun, che spinge i ragazzi a tentare di avere una pelle più chiara, da mulatti. Che è uno status symbol.
Lo spiega Camil Dons, 29 anni, universitario camerunense. «Le ragazze che ne fanno uso, nel mio Paese, vengono escluse dalle gare di bellezza, per esempio. Ti accorgi che hanno usato idrochinone o cortisone, osservando attentamente le falangi delle mani dove liquidi e pomate non penetrano. La pelle resta nera per gli uomini vale il colore delle labbra, che assume un riflesso rossastro e innaturale. Perchè lo fanno? Non credo sia un’arma contro la discriminazione. Ma semplicemente un modo per sentirsi più belli, più vicini ai nostri canoni del fascino. L’ho visto praticare molte volte, anche in Africa e anche qui, ovviamente. Bisogna utilizzare le sostanze almeno tre volte al giorno, subito dopo la doccia, con il cotone imbevuto di idrochinone, mentre il cortisone si spalma su tutto il corpo, viso compreso. Che tristezza!».

2 Comments

  1. Dovresti essere meno generico nel porre la domanda…

  2. Salve
    un informazione, vorrei sapere se esistono delle creme di bellezza per la belle Africani sicuri? Grazie

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