La pelle rivela l’età
Probabilmente il buon senso comune lo aveva già percepito (sicuramente le donne amanti del proprio aspetto!) ma ora lo confermano anche i dati scientifici. Un viso appare vecchio non solo quando fanno la loro comparsa le rughe. Un ruolo rilevante e fondamentale è giocato dall’uniformità e dal tono del colore della pelle. Che siano più d’uno i segni visibili del tempo lo rivela una ricerca realizzata dagli scienziati del Ludwig-Boltzmann-Institute per l’Etologia Urbana di Greifenburg (Austria) in collaborazione con il dipartimento di Sociobiologia/Antropologia dell’Università di Goettingen (Germania).
Secondo lo studio, il tono del colore del viso e la sua distribuzione possono aggiungere o levare ad una donna un numero di anni decisamente rilevante: fino a venti.
La ricerca sembra essersi svolta con i mezzi utilizzati già da tempo dalle industrie pubblicitarie: il fotoritocco. Ed a colpi di sfumature e di pixel i ricercatori hanno modificato digitalmente 169 foto di donne di razza caucasica dai 10 ai 70 anni, eliminando rughe, nei e macchie, ma lasciando inalterati tono e luminosità della pelle.
Dopodichè hanno chiesto a 430 volontari di giudicarne l’età, lo stato di salute e l’appeal. Il risultato è stato che ad essere ritenute più attraenti, più in salute e più giovani erano le foto che mostravano volti con tono uniforme.
“L’omogeneità del tono della pelle fornisce indizi visibili della salute e della capacità riproduttiva di una persona, quindi un tono uniforme è considerato più desiderabile”, commenta Bernhard Fink, co-autore del lavoro e Senior scientist presso il dipartimento di Sociobiologia/Antropologia dell’Università di Goettingen. Variazioni nel tono delle pelle possono essere dovute a numerosi fattori compresi danni da UV accumulati nel tempo, il naturale (e inarrestabile) processo di invecchiamento e la vascolarizzazione delle pelle.
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