La pelle di legno
Liberare il legno dalla sua forma solida. E trasformarlo in una pelle morbida, da plasmare. Il materiale così creato si chiama Woodskin ed è stato brevettato dallo studio milanese Mammafotogramma.
“Ci avevano chiamato a Montréal per realizzare l’ingresso di una palestra di roccia”, spiega Giulio Masotti, architetto, che insieme a quattro soci, tutti di 28 anni, ha fondato Mammafotogramma nel 2008.
“Ci serviva una struttura particolare per il bancone e ce la siamo inventata. Come? Immagina un sandwich di legno. In mezzo, come farcitura, c’è una rete di materiale sintetico. Con un processo industriale il tutto viene fresato e trasformato in un foglio a triangoli, modellabile quasi fosse una scultura”.
Che può essere rigida o interagire, grazie a dei sensori, con le persone. La parte più interessante del progetto è che prescinde dal legno: il procedimento può essere usato anche su altri materiali solidi. “Progettare volumetrie complesse prevede costi di realizzazione proibitivi. Con Woodskin si abbattono, e si riduce anche il numero di pezzi da assemblare: sembrano tanti triangolini, in realtà è un unico foglio”.
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