Il piercing al capezzolo
Il piercing al capezzolo ha origini molto antiche, ma la sua funzione è sempre stata prettamente erotica. In genere è soprattutto chi ha voglia di trasgredire che decide di immergersi in questo mondo, non è un caso che si tratti di una pratica molto di moda nel campo del porno.
I tempi di guarigione del piercing al capezzolo
Rispetto però agli altri tipi di piercing quello al capezzolo è il più delicato e spesso può esserci il classico rigetto. Basti pensare che la ferita, impiega mesi e mesi prima di guarire completamente, a volte passa anche più di un anno e mezzo prima che tale foro sia completamente sanato. Innanzituto è importante chiedere la consulenza di persone esperte, chi si occupa di realizzare questo piercing deve avere tutte le carte in regola, conoscere i rischi di infezione e soprattutto avere gli strumenti del mestiere ben sterilizzati. Già di per sé l’operazione del piercing capezzolo è una delle più difficili da gestire, proprio per i tempi di guarigione e per il rischio alquanto alto di infezione, quindi avere gli strumenti ben sterilizzati e conformi alla norma è in assoluto la cosa più importante.
Come si realizza
Questo piercing viene eseguito perforando il capezzolo da base a base, grazie ad un apposito ago e poi sarà applicato un gioiello, che può essere un orecchino rotondo oppure un’asticella. Dopo averlo eseguito è opportuno che almeno per due volte al giorno sia costantemente pulito il foro, in farmacia sarà possibile trovare gli appositi detergenti disinfettanti necessari per tale pratica.
Commenti recenti