Il cyber tatuaggio
Gli amanti delle nuove tecnologie sono spesso accumunati oltre che da una passione per tutto ciò che è silicio e binario anche da una certa dose di curiosità e creatività.
Non stupisce quindi come i cosiddetti techies si siano distinti dando un concreto ed eccentrico contributo anche nell’arte del tattoo.
Giusto quest’estate notavo come il fenomeno tatuaggio fosse esploso tra le nuove generazioni in una dimensione pandemica e senza fare neppure troppo rumore.
Eppure sono ancora recenti i ricordi di accese conversazioni sulla valenza estetica del tatuaggio, dei pericoli legati all’igiene e agli strumenti utilizzati, dell’esigenza di doversi disfare, magari chirurgicamente, di un qualcosa che idealmente non ci appartiene più.
Si sa, di questi tempi le cose cambiano in fretta, e il dibattito pro e contro è stato bellamente superato da un beato chissenefrega e ciò che una volta distingueva i galeotti e i delinquenti più pericolosi fa bella mostra di se su parecchie chiappe al sole. Insomma molto distante dal suo messaggio originario legato al coraggio e alla forza oggi il tatuaggio è alla portata anche dei teenager meno svezzati che devono vedersela con l’unico problema di emergere in qualche modo nell’inflazione di tribali e celtici che girano per bicipiti caviglie e fondoschiena.
Ecco quindi arrivare in soccorso dei nostri amanti del tatuaggio gli amici geek che portano una ventata di creatività proponendo a chi fosse a corto di idee simboli esportati dai logotipi internettiani e dal linguaggio scientifico. Il tradizionale British Bulldog, le parole “love and hate”, vengono dismessi per il simbolo dell’USB, l’equazione del pi greco, una scritta in binario. Ma non mancano i cyber radical legati al logo della Apple o al simbolo del vecchio e arcinoto commodore 64. E voi che tatuaggio avete?
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