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Posted by on Lug 9, 2008 in Abbronzatura, Dermatologia, Eritema, Estate, Igiene, Prevenzione | 0 comments

I falsi miti dell’estate

FalsiArriva l’ e con questa il caldo, il sole e le vacanze fuori città. Tutti pensano di sapere come affrontare al meglio la stagione e le sue caratteristiche: in realtà spesso ci si affida a convinzioni errate, ricette della nonna o a leggende popolari.
La parte del leone nei falsi miti dell’estate la fanno sicuramente e . Una tra le più curiose credenze popolari a questo riguardo è quella secondo cui una volta che ci si è scottati la cosa migliore da fare sia spalmare un po’ di burro o di olio sulla pelle colpita. Niente di più sbagliato: le sostanze grasse intrappolano il calore e quindi l’effetto su una scottatura è quello di peggiorarla; inoltre possono provocare irritazioni ed infezioni. La cosa migliore sarebbe prevenire le esponendosi al sole in maniera graduale ed utilizzando filtri solari con un fattore di protezione adeguato, che permettono un’esposizione maggiore prima che compaia un eritema.
Se è tardi per recriminare e una lieve scottatura già è comparsa, la prima cosa da fare è sottoporsi a impacchi di acqua fresca, ma non ghiacciata, per alleviare il dolore e spalmare abbondantemente sulla zona una buona crema dopo-sole. Se l’infiammazione della pelle è più seria sarà invece opportuno chiedere al medico se è necessaria una crema più specifica o una terapia aggiuntiva. Se il dolore è intenso e si accompagna a febbre si può ricorrere agli analgesici di uso comune, come ad esempio il paracetamolo. Fino a completa guarigione, poi, non bisogna esporsi nuovamente al sole ed è consigliabile bere molti liquidi.
Inoltre, le scottature non diventano abbronzature e non è, come molti pensano, necessario scottarsi per ottenere la colorazione ambrata più desiderata. Una scottatura provoca soltanto un danno alla pelle (non solo immediato ma anche a lungo termine), arrossamenti e soprattutto – una volta in via di guarigione – la desquamazione degli strati superficiali della pelle con un conseguente bell’effetto leopardato anziché un’abbronzatura omogenea. Il discorso delle creme solari vale poi per tutte le pelli, non solo per quelle chiare. Se è vero che queste ultime si scottano più facilmente e hanno bisogno di filtri solari molto forti non è altrettanto vero che quelle più scure, di fototipo 4, non hanno bisogno di utilizzare protezioni. I raggi UVA non sono particolarmente schizzinosi e, dove possono, colpiscono. Esistono creme apposite con un filtro solare adeguato ad ogni tipo di pelle. Per quanto riguarda i capelli, anche qui occorre demolire una leggenda metropolitana: le creme sunscreen non funzionano sui capelli. È bene invece utilizzare un balsamo per creare uno strato protettivo tra capelli e e raggi solari ed utilizzare prodotti specifici dopo sole per la riparazione e rivitalizzazione. Un bel cappello non guasta, anzi è d’obbligo.
Ma non è tutto: altre voci popolari mormorano che i bambini al di sotto dei sei mesi non devono usare le creme solari. La verità è che i bimbi di quell’età non dovrebbero mai essere direttamente esposti ai raggi solari perché si scottano molto facilmente. Quindi, a spasso sotto il sole, i piccoli dovrebbero indossare pantaloni molto leggeri e magliettine anche queste leggere e, sempre, un cappello. Inoltre circa trenta minuti prima di uscire è meglio applicare un sottile strato di crema con un fattore di protezione elevato.

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