Filler, si può stare sicuri?
Sarà che vanno di moda, che se ne parla come di qualcosa di semplice, rapido e innocuo. Fatto sta che i filler, le infiltrazioni di sostanze per correggere gli inestetismi del viso e di altre parti del corpo, sono sempre più spesso presi sottogamba. La conseguenza è che, di fronte a una complicanza, chi si presenta da uno specialista finisce per rendere ancora più difficile il compito del medico chiamato a risolvere il problema.
“L’80% delle persone che presentano complicanze da filler (infezioni, infiammazioni, talvolta addirittura necrosi, cioè morte dei tessuti interessati) non sa neanche quale prodotto gli è stato iniettato. Perché non lo ha neanche chiesto”. Parola di Maria Giuseppina Onesti, professore di Chirurgia plastica all’università “La Sapienza” di Roma e consigliere della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica (Sicpre). “I pazienti affrontano le infiltrazioni con i filler in modo superficiale e poco informato, dimenticando che inoculare un filler è una procedura medica, non una messa in piega dal parrucchiere”.
Il sogno di labbra più turgide, rughe attenuate o seni più grandi si può quindi trasformare in un incubo: i filler sono pericolosi? “Non quando vengono scelti e inoculati da un professionista esperto e competente”, dice ancora Onesti. “In questo caso, il materiale è illustrato correttamente, con pro e contro, al paziente. Ancora, un professionista serio utilizza solo materiali che conosce e di cui si fida, iniettandoli esclusivamente con strumenti sterili e monouso”.
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