Epilazione: laser o luce pulsata?
La promessa della foto-epilazione, al momento il trend estetico più in voga nel mondo, è allettante: liberarsi, per sempre, dai peli superflui. Un bel sollievo! Peccato, però, che non si può parlare di risultati definitivi, quanto permanenti. Il limite non è dovuto alla tecnologia delle macchine, oggi sempre più performanti, ma a fattori che influiscono sul ciclo di vita del pelo, che nasce, cresce e poi muore. Infatti l’efficacia del trattamento con alte tecnologie dipende dalla quantità di energia luminosa assorbita dalla melanina (il pigmento che conferisce il colore scuro al pelo) mentre il follicolo pilifero è in fase attiva, ossia quando i peli stanno crescendo. I follicoli silenti, quelli cioè che non producono peli, possono però attivarsi sotto stimolo di ormoni o farmaci. Ecco perché è più corretto (e meno illusorio) parlare di epilazione permanente, in quanto il risultato sui follicoli attivi trattati permane nel tempo.
Fatta questa premessa, cosa preferire, laser o luce pulsata? Risponde Giuseppe Scielzo, fisico medico presso il Policlinico di Monza, esperto nel campo della sicurezza laser.
Entrambe le tecnologie si basano sulla foto-termolisi selettiva, in cui l’energia assorbita da un cromoforo (in questo caso la melanina del pelo) si trasforma in calore, surriscaldando i peli e lasciando inalterata la pelle circostante. Il laser genera onde luminose unidirezionali e monocromatiche, cioè di una sola lunghezza, mentre la luce pulsata utilizza una sorgente luminosa ad ampio spettro, ossia con diverse lunghezza d’onda. In letteratura ci sono molti dati in merito alle performance dei due sistemi, ma in pochi articoli si trovano parametri fisici-tecnici confrontabili (potenza, filtri presenti, tipo di raffreddamento, lunghezza dell’impulso) per una corretta valutazione. In linea teorica è meglio la luce laser, perché più precisa e selettiva.
Meglio dall’estetista o dal medico?
Le macchine usate sono diverse. Il campo d’azione delle estetiste è limitato dal Decreto Legislativo 110/2011 per quanto attiene a luce pulsata, soft laser (depotenziati) e laser defocalizzati, ossia laser medicali di classe 3B e 4 ma con un’intensità ridotta, grazie a un filtro che spalma la radiazione su più lunghezze d’onda. Sono meno incisivi e più ‘tranquilli’, comunque, nel giro di un anno si possono ottenere buoni risultati con operatori seri e competenti. Nel male augurato caso di effetti indesiderati solo il dermatologo è in grado di valutare e provvedere alla loro possibile eliminazione.
Per un’accurata anamnesi la competenza è cruciale…
Sia estetiste che medici devono aver fatto un corso di formazione con certificazione rilasciata da un esperto in sicurezza laser. Per un’epilazione permanente ottimale è essenziale valutare fototipo, eventuali lesioni cutanee, patologie concomitanti o farmaci fotosensibilizzanti, caratteristiche del pelo (colore, diametro del fusto, densità pilifera), come pure settare correttamente le macchine. Il tutto rispettando le norme di sicurezza, che sono di legge, tra cui quelle per il rischio oculare a carico della retina. Per questo operatori e clienti devono indossare occhiali specifici a seconda della frequenza del laser o della luce pulsata impiegati.
Anche il laser e la luce pulsata , pur non rimuovendo meccanicamente il pelo dalla pelle, poiche emettono un impulso luminoso che, penetrando attraverso la cute, interagisce con il follicolo pilifero e distrugge il pelo in seguito alla formazione di calore, sono riconosciute come metodiche di epilazione e non di depilazione.