Curiamo i capelli… anche a mare
Una vacanza al mare può creare problemi alla salute dei capelli, se non si ha l’accortezza di seguire alcune semplici regole. Certo, i raggi del sole schiariscono la chioma e possono farle assumere riflessi particolari, ma hanno però anche la capacità di bruciare e rendere fragili e sfibrati i capelli. È bene sottolineare che non si tratta solo di un fatto estetico, dal momento che la capigliatura svolge l’importante funzione di proteggere la cute del cuoio capelluto, che è particolarmente delicata. In alcuni casi, ad esempio in presenza di forfora, i raggi solari svolgono per contro un effetto benefico e aiutano a risolvere il problema. Nessun pericolo per quanto riguarda le unghia, invece: in questo caso infatti il sole ha funzione terapeutica, aiutando a rinforzarle e a farle crescere meglio. Marcello Monti, responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia presso Humanitas, ci spiega come affrontare una vacanza al mare e tornare a casa con i capelli sani.
Perché curarli
“Ai capelli devono essere dedicate le stesse cure che si dedicano alla pelle. Ciò significa che in caso di esposizione al sole è necessario proteggerli dagli effetti nocivi dei suoi raggi. La componente ultravioletta, infatti, intacca la struttura del capello rendendolo fragile e con tendenza a spezzarsi. Anche i capelli scuri, più protetti rispetto a quelli chiari da una maggiore presenza di melanina, cui devono il loro colore, non passano certo indenni attraverso un bagno di sole.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, la capigliatura, oltre a rappresentare un ornamento per il volto e a conferire a ciascun individuo un suo aspetto caratteristico, assolve anche il compito specifico di proteggere dall’azione nociva della luce solare la cute della testa, una zona meno attrezzata a difendersi, rispetto ad altre del corpo.”
L’effetto dell’acqua di mare
“Anche la salsedine – avverte Monti – rappresenta un pericolo, perché toglie acqua ai capelli. La sua azione, sommandosi a quella del sole, determina fragilità e perdita di vigore nei capelli, aumentando la loro facilità di spezzarsi. Dopo ogni bagno in mare occorre, appena possibile, sciacquare i capelli con acqua dolce, al fine di rimuovere la salsedine. Inoltre si devono lavare utilizzando preferibilmente le nuove basi lavanti eudermiche che non fanno schiuma, non rimuovono il naturale strato protettivo e funzionano anche da balsamo, oltre ad avere la comoda caratteristica di poter essere utilizzate anche con l’acqua di mare.”
Ultravioletti e infrarossi
“Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i colori scuri dei capelli, con tendenza verso il nero, assorbendo molto di più i raggi infrarossi del sole, si scaldano più rapidamente rispetto ai capelli biondi, potendo arrivare fino a temperature di 40° e surriscaldando di conseguenza la testa. Lo stesso tipo di capelli offre invece una protezione maggiore nei confronti degli ultravioletti, grazie al contenuto in melanina. I capelli già rovinati, molto fini o diradati o secchi, verranno maggiormente danneggiati dall’azione del sole. In montagna i raggi solari colpiscono più che al mare, perché si è più vicini al sole. Per chi soffre di dermatite seborroica – la forfora – l’esposizione solare è invece positiva e allora è bene che la persona tenga i capelli corti in modo che il cuoio capelluto sia più esposto, ma evitando ovviamente ogni forma di scottatura.”
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