Ansia a fior di pelle
Fiorisce sulla fronte e sulle guance degli adolescenti. Ma non solo. Perché l’acne sta diventando un problema sempre più diffuso anche fra le donne con più di 35 anni. «Non a caso si parla di acne tardiva problema che secondo le ricerche colpisce almeno una donna su dieci» spiega la dermatologa Magda Belmontesi. Ora gli esperti hanno visto che spesso l’acne va a braccetto con ansia e depressione. E la spiegazione c’è.
«Questi malesseri psicologici portano con sé uno stato di tensione e di stress che provoca l’aumento di alcuni ormoni capaci di iperstimolare le ghiandole sebacee» spiega l’esperta. Naturalmente non a tutte le donne che vivono sotto pressione, spunta l’acne. Perché succeda, ci vuole una predisposizione, per esempio una maggiore sensibilità delle ghiandole sebacee verso l’azione degli ormoni.
«Di sicuro, il legame fra questi disturbi è a doppio senso perché l’uno alimenta l’altro» aggiunge Alberto Caputo, psichiatra e psicoterapeuta. «Vedere il proprio volto coperto di foruncoli aumenta la tensione, fa calare il tono dell’umore e peggiora la situazione. È un circolo vizioso che può portare a un disagio molto profondo».
E allora cosa fare? «La cura passa in primo luogo proprio attraverso la pelle. Sono molto indicati, per esempio, i peeling che effettua il dermatologo nel suo ambulatorio» dice l’esperta.
Ma non bisogna trascurare l’aspetto emotivo. È altrettanto importante capire, con un aiuto psicologico, le ragioni profonde del disagio, prima che l’acne diventi una fissazione e costringa a controllare ossessivamente il viso nel terrore che spunti un nuovo brufolo.
Cavolo… non solo uno è stressato.
Come se non bastasse si ci mettono anche i brufoli…
io faccio così: mi mangio una stecca di cioccolato, così mi passa lo stress; poi mi vengono lo stesso i brufoli, ma… almeno ne è valsa la pena!